Effort Studio | Crazy Advertising
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Crazy Advertising

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Quel pizzico di follia nella comunicazione.

Due dita reggono una scarpa “Max shoes” tale da far apparire un volto sorridente. La stessa, posta davanti ad un viso di un modello, simula una sensazione di stupore.

Un braccio penzolante fuoriesce dal cofano di un taxi per pubblicizzare la nuova serie dei Sopranos.

Un altro braccio, stavolta di Spiderman, è riverso per terra; sembra morto. A uccidere l’Uomo Ragno è stato l’insetticida Raid che, evidentemente non fa sconti manco ai supereoi.

Sulle portiere posteriori di un furgone è stampata la foto di un uomo nell‘atto di soffiarsi il naso. Un gigantesco Kleenex penzola dal retro di un furgone fermo ad un semaforo che, alla partenza, fa sventolare il gigantesco fazzoletto simulando l’atto del soffiare il naso.

Sono solo alcuni dei tantissimi esempi di advertising creativa realizzati soprattutto in America, un continente dove la comunicazione “osa”, spesso provoca, rompendo regole e schemi per suscitare emozioni, ilarità o stupore. Quello della “provocazione” è uno degli aspetti più evidenti della comunicazione d’oltreoceano anche se, ad onor del vero, anche i nostri vicini europei tendono ad utilizzare un linguaggio più trasgressivo, tra questi gli inglesi, francesi e spagnoli.

Il concetto principale che traspare è quello del “gioco”, del giocare come solo i bambini sanno fare. Si gioca con gli elementi tendendo ad ingigantirli o a ridurli; con le nostre paure, con la morte (in questo la Taffo li batte tutti) o a sostituire un oggetto al posto di un altro. In fondo sono regole basilari che Bruno Munari ben descrisse nel suo libro Fantasia, analizzando in maniera scientifica le varie modalità della creatività e il processo che porta alla realizzazione di “idee folli”.

Se al posto di un vaso da esterni ci vedete una gigantesca tazza da te, mettetegli una bustina appesa ed il gioco è fatto.

Se immaginate che le strisce pedonali siano state pitturate col bianchetto, una grande confezione del correttore situato accanto alle strisce zebrate renderà subito l’idea.

Se l’ingresso di un tunnel diventa un’enorme bocca con il claim che recita “All you can eat”, o una fune di una nave si trasforma in un grande spaghetto, o il rimorchio di un tir è un gigantesco Mars, allora avremo seguito i principi della creatività più spinta che ci permetterà di ottenere risultati più eclatanti.

 

Una parrucca stampata dietro le panchine della fermata di un bus crea un effetto nero d’america “black exploitation”.

 

Un palo di un lampione cittadino è l’ideale per affigerci una manifesto per la lap dance.

La 3M sfida tutti a rompere il vetro antisfondamento di sua produzione inserendoci soldi all’interno della vetrata.